KIT PROCEDURALE

CRANIO-MAXILLO-FACCIALE

Il neurochirurgo necessita di trapani elettrici, ad alta velocità, dove sia possibile controllare sia il livello massimo di coppia motore sia il livello massimo di velocità al fine di ottenere il giusto compromesso tra capacità di asportazione e controllo dello strumento. Il chirurgo necessita anche di manipoli sufficientemente lunghi per raggiungere le cavità più profonde, senza perdere in termini di coassialità della fresa rispetto al manipolo. Un livello basso di coassialità, infatti, genererebbe un elevato numero di di vibrazioni, compromettendo così il controllo sullo strumento. Un altro fattore da tenere in considerazione è la scelta dello strumento rotante, in quanto le frese abrasive generano un numero di vibrazioni inferiori paragonate alle frese taglienti. Inoltre, a parità di fresa tagliente, è possibile scegliere frese caratterizzate da un numero maggiore di lame taglienti che permettono di attenuare le vibrazioni. È importante controllare il surriscaldamento mediante irrigazione possibilmente integrata nella centralina e direzionabile sul punto di contatto tra strumento rotante e tessuto osseo. Si consideri anche il fatto che il neurochirurgo necessita di ampia scelta in termini di strumenti di perforazione che possono essere diversi in fase di craniotomia, a seconda che l’approccio utilizzato sia quello craniale o transfenoidale. Posto che siano state utilizzate tutte le precauzioni del caso, una buona medicazione che possa ridurre il rischio di infezione è sempre auspicabile.